Le anomalie della campagna elettorale
Lettera di Regola 19 in vista delle prossime elezioni
In tanti anni non è cambiato nulla, si utilizzano sempre le stesse strategie: comportamenti poco
ortodossi (ovviamente è un eufemismo) nei confronti dei potenziali elettori e dei candidati, e sedi
delle elezioni ubicate in località difficilmente raggiungibili per la maggior parte dei votanti o che
rappresentano delle vere e proprie roccaforti per i soliti furbetti. Neanche la presenza di figure che dovrebbero essere super partes riesce ad arginare la tracotanza di
tali comportamenti. Al contrario! Nulla possono le manifestazioni di disappunto, di sconcerto, di
malumore, talune anche evidenziate in maniera ufficiale, nero su bianco, da parte di potenziali elettori
o di parti politiche attive nella campagna elettorale. La risposta a tale dissenso è un salutare e quanto
mai salvifico silenzio.
C’è anche la ormai atavica tendenza a sminuire la gravità della situazione da parte di chi ha fatto parte
del potere e ha fatto sempre finta di non vedere e non sapere; io non c’ero e, se c’ero, non mi sono
accorto di nulla.
Per completare il circo elettorale poi ci sono nani, ballerini, trapezisti, equilibristi, domatori e via
dicendo; tutta gente che galleggia in un mare oramai desolatamente inquinato.
Insomma, che dire, un quadretto da incorniciare, con un limpido futuro all’orizzonte, che non
rappresenta di certo un’alba raggiante, ma un triste tramonto.
Voi pensate che sia finita? Suvvia! Non siate così ingenui! È solo l’inizio.