Politica Sportiva

IL CAMPUS E L’M20 EHF EURO 2024

13.07.2024 17:47

Alla luce della “debacle” del campionato M20 EHF EURO 2024, per la prima volta a 24 squadre (solo girone di consolazione per la squadra nazionale U20M e nessuna possibilità di accedere ai prossimi campionati mondiali, per la prima volta a 32 squadre), bisognerebbe tirare le somme, in quanto evidentemente si è chiuso un ciclo, e chiedersi se il progetto “Campus” abbia dato i frutti sperati. Se si formulasse una domanda del genere, bisognerebbe rispondere con un secco “NO”.
Ma andiamo per ordine cronologico. I ragazzi che stanno partecipando ai campionati europei di prima fascia in Slovenia sono gli stessi che, nel 2018, partecipavano ai campionati U15 regionali in Italia e, praticamente, sono stati presi in custodia dalla "governance" Loria e dallo “staff” tecnico guidato da Trillini fin da subito. Poi, è nato il progetto Campus che, con questi stessi ragazzi, nel 2022, ha visto la "debacle" di EURO M18 (16° posto su 16 partecipanti). Infine, inaspettatamente, l'EHF ci ha salvato, portando gli EURO giovanili da 16 a 24 squadre e siamo rientrati nei campionati europei di prima fascia per il rotto della cuffia. Ora, in Slovenia, abbiamo assistito ad un'altra prestazione tipica italiana (oltre il 16° posto).
Piccola parentesi: 9 su 16 ragazzi che sono in Slovenia, hanno partecipato anche agli EURO 2022. 
Piccolo quesito: a parte gli infortunati, dove sono tutti gli altri?
Con le giovanili, eravamo intorno al 20° posto in Europa quando sono arrivati Loria e Trillini; ora che si è chiuso un ciclo, siamo ancora intorno al 20° posto. Nulla è cambiato, analizzando i fatti in maniera asettica, senza arrampicarsi sugli specchi e fare propaganda tipica del nostro movimento sportivo.
Fermo restando che il progetto “Campus” non è un’idea sbagliata, bisogna riconoscere che, nel bilancio costi/ricavi, non ha portato alcun risultato tangibile, neanche ai campionati nazionali italiani di prima serie, tenendo conto del fatto che diversi ragazzi giocano in seconda serie o giocano all’estero o stanno per emigrare, senza contare quelli che siedono comodamente in panchina in serie A Gold.
Ribadisco: il Campus poteva essere un progetto innovativo, ma i programmi non bisogna solo pensarli o sognarli, bisogna metterli su carta, analizzando in maniera maniacale tutti gli aspetti e, soprattutto, implementarli con le persone giuste al posto giusto. E qui si potrebbe aprire un dibattito importante, facendo dei ragionamenti seri e circostanziati ma, a tutt’oggi, non ho visto nessun dirigente federale (vecchio o nuovo) fare un’analisi concreta per verificare dove siano stati commessi errori. Sempre pronti a fare propaganda, mai disposti a mettersi in discussione.
Mi duole ancora una volta sottolineare che questi risultati negativi devono far capo alle scelte di quella parte del Consiglio Federale che ha appoggiato il progetto “Campus Italia” (chi ha votato a favore, è corresponsabile), compresi i Consiglieri confermati, che attualmente fanno parte della nuova “governance” federale.
Sarebbe troppo semplice buttare la croce sul duo Loria/Trillini, che almeno la faccia ce l’ha messa.


Stanislao Rubinetti

UN EPILOGO NORMALE
IL MONTEFIORINO CAMP