UN EPILOGO NORMALE
Sostanzialmente oggi, per quanto riguarda il Beach Handball, possiamo dire che si è chiusa l’era della “governance” Loria (di cui, ricordiamolo a chiare lettere, hanno fatto parte anche Stefano Podini, Flavio Bientinesi, Giovanni Sorrenti, Onofrio Fiorino, Enza Fanelli, Sandro Pagaria, che partecipano alle riunioni dell’attuale Consiglio Federale, e l’ing. Petazzi). Oggi si è certificato il normale epilogo di una situazione protrattasi per sei anni e otto mesi, caratterizzata da una totale assenza di programmazione, nessun miglioramento percepito, nessun aumento del numero di risorse umane in termini di nuovi atleti e nessun risultato tangibile a livello di medaglie nelle competizioni internazionali organizzate dall’EHF e dall’IHF (di certo non consideriamo il secondo posto ai mondiali juniores del 2017, chiaramente da attribuire del tutto alla “governance” targata Francesco Purromuto, non certo a quella relativa agli ultimi sette anni). Ovviamente, ribadisco, parlo di pallamano sulla spiaggia (per una volta, consentitemi la terminologia in italiano).
Ai campionati europei di seconda fascia, che si disputano in questi giorni a Varna in Bulgaria, otto partite disputate in due giorni, tra squadra maschile e squadra femminile seniores, zero vittorie; non si registra alcuna concentrazione di risultati negativi così eclatante negli ultimi anni.
Sicuramente il vistoso epilogo “shock” (direi da incubo) è amplificato dalla circostanza che si tratta di una manifestazione di seconda divisione; è di poca rilevanza il fatto che un elevato numero di squadre partecipanti siano già qualificate per il prossimo torneo di prima divisione.
Questa è la naturale conseguenza non solo dell’assenza di programmazione di cui sopra, o della mancanza di idee illuminanti, ma anche della penuria di fondi investiti, nel corso degli anni, nel settore del Beach Handball; contributi economici che, evidentemente, hanno preso altre direzioni.
Nessuno della dirigenza federale si salva da questa “debacle”; fanno parte di questo fallimento politico sia quelli che non sono più in sella, sia quelli che sono ancora a cavallo, anche quelli che hanno fatto parte temporaneamente del sistema Beach Handball e quelli che hanno gravitato attorno ad esso, direttamente o indirettamente.
Un ultimo appunto si potrebbe fare sottolineando la scelta di prendere come nuovo tecnico della selezione nazionale femminile il brasiliano (?) Marcio Magliano Da Rocha (di cui non vi è stata alcuna presentazione ufficiale), ma non per una questione di carattere tecnico (assolutamente no, non si può giudicare una persona in così poco tempo), solo per la tempestività e l’opportunità della nomina di un allenatore proveniente dall’estero, non rientrando nell’ordinaria amministrazione di una federazione commissariata; forse sarebbe stato più pertinente se il tecnico fosse stato scelto dal nuovo Consiglio Federale, magari dopo i campionati in Bulgaria, nominando all’uopo una “traghettatore” italiano (a gettone) che non avrebbe di certo fatto peggio visti i risultati ottenuti.
Chi è la mente geniale che ha proposto questa soluzione? Chi è il fine intenditore che ha perorato la causa con entusiasmo e convinzione? E, infine, chi ha ratificato ufficialmente il tutto?
Stanislao Rubinetti